Il malato di mieloma multiplo è un paziente fragile e complesso, che necessita di essere supportato. Spesso, poi, la diagnosi è tardiva e il percorso sanitario risulta difficoltoso per motivi organizzativi: quello che serve è un’implementazione delle cure sul territorio.
Importanti difficoltà sono determinate anche dai tempi di approvazione dei farmaci, che appaiono troppo disomogenei a livello regionale. In questo contesto, le Regioni più virtuose sono Lombardia, Campania, Emilia-Romagna e Toscana, meno virtuose Sardegna, Calabria, Sicilia e Molise.
Ma non è finita qui: ai tempi regionali si sommano quelli di approvazione a livello nazionale, decisamente più lunghi di quanto avviene nel resto d'Europa. Infatti, tra l’autorizzazione all’immissione in commercio di un farmaco e la reale disponibilità per il paziente, in Italia occorrono in media 418 giorni, mentre in Germania ne bastano 120, in Svizzera 166, in Danimarca 1691.
Inoltre, è necessario accrescere il livello di informazione, consapevolezza e partecipazione nel processo di cura da parte dei pazienti e, nello stesso tempo, favorire l'armonizzazione dei sistemi sanitari regionali affinché garantiscano ovunque pari diritti ai pazienti e alle loro famiglie.
Le necessità appena descritte coincidono con gli obiettivi della Carta dei diritti del paziente con mieloma multiplo, promossa da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di GSK.
Dieci sono i diritti sanciti dalla Carta, che nasce dall'esperienza della Carta europea dei diritti del malato, sancita da Cittadinanzattiva nel 2002.
Si tratta del: